Il brolo Bardelloni (il nome deriva dalla Famiglia proprietaria dell’area) era uno spazio verde circondato da mura in cui si coltivavano viti ed ortaggi. Negli anni 70 fu trasformato in un parcheggio pubblico.
E’ un esemplare di circa 100 anni appartenente alla famiglia delle Magnoliacee, più precisamente “Magnolia Soulangeana”, un ibrido ottenuto dall'incrocio tra Magnolia denudata e Magnolia liliiflora creato dal francese Étienne Soulange-Bodin (da qui il nome). Ha foglie caduche, obovate, semplici e fiori roseo- biancastri con petali a stella. Non si sviluppano frutti, poiché il polline è sterile.
Ha un’altezza di circa 12 metri, una circonferenza del tronco di circa 1.80 m ed una chioma di circa 12 metri. Le condizioni di salute sono buone
La Biblioteca nasce nel 1954 come centro di lettura e di informazione, presso alcuni locali della Scuola Elementare di Gavardo. Successivamente nel 1964 venne istituita la Biblioteca Comunale intitolata al giornalista Eugenio Bertuetti e nel 2014 viene trasferita in piazza Fanti d'Italia dove si trova tutt'ora. Ad oggi offre ai suoi utenti un ricco patrimonio di documenti. L'accesso è libero e gratuito per tutti, così come la consultazione e il prestito dei documenti stessi.
Il Museo archeologico della Valle Sabbia fu fondato nel 1956 dall'Associazione Museo Gruppo Grotte Gavardo e successivamente ceduto al Comune. Il percorso espositivo offre ai visitatori il quadro in continua evoluzione delle nostre conoscenze riguardanti la Preistoria e la Storia delle comunità umane della Valle Sabbia. In particolare sono presenti numerosi reperti provenienti dal gruppo di abitati palafitticoli dell'età del Bronzo del Lucone di Polpenazze, come i falcetti di legno e i tessuti di lino, ceramiche e oggetti in terracotta. Dal 2011 il sito è diventato patrimonio mondiale dell'umanità per l'Unesco all'interno del sito seriale Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino.
Il Cinema - Teatro S. Antonio è stato realizzato nel primo periodo dopo la Seconda guerra mondiale dal parroco Don Antonio Andreassi con la collaborazione di tutti gli abitanti di Sopraponte. La prima rappresentazione teatrale avvenne tra il 1952 e il 1954; purtroppo non ci sono dati precisi in quanto nel 1990 un'alluvione distrusse i documenti dell'archivio. Il teatro, di recente ristrutturazione, è composto da piano seminterrato, piano terra e soppalco. La capienza è di circa 200 persone.
Lungo via Schiave a Gavardo si trova una fila di cipressi. Lì possiamo trovare il Cimitero, luogo di riposo per i nostri cari defunti. Il luogo sacro ha una struttura molto antica, le sue mura viste dall'alto formano un grande rettangolo che ha sul lato corto il cancello d'entrata. Il cimitero è diviso in due grandi zone separate da un porticato con al centro una campana che viene suonata per le messe, questo si può raggiungere dalla stradina centrale davanti al cancello. Il grande porticato fa da copertura alle piccole cappelle che accolgono i loculi di famiglia. Passando il porticato alla fine del secondo campo si può trovare la chiesetta, sull'altare si trova un crocifisso, qui si celebrano le Messe e le commemorazioni ai defunti. I loculi in entrambi i campi si trovano sia in terra che a muro, con gli ossari. Uscendo dal cimitero e prendendo la stradina che lo costeggia a sinistra si può trovare una piccola cappella colorata e un giardino con una croce.
Il teatro "Salone Pio XI" fu costruito nel 1928, per volontà del gavardese Antonio Ferretti, l'inventore del 'lanital': tra platea e galleria aveva 400 posti, il palcoscenico di ben 14 metri di profondità e magnifici scenari dipinti dalla Ditta Sormani di Milano. Don Angelo Calegari, con il contributo di alcuni benefattori, acquistò la macchina cinematografica e negli anni cinquanta diede il via alla ristrutturazione del Salone. Oggi la sala ha 220 posti e, come in passato, è considerata uno spazio di confronto, di partecipazione, di testimonianza, di scambio culturale. È un punto di riferimento per una comunità, un luogo di aggregazione per incontrarsi, per sfuggire una tantum dalla tentazione televisiva.
Il mulino di Gavardo, risalente al 1528, si trova vicino al fiume Chiese. Di fianco ad esso c'è un bellissimo ponte dal quale si vede una cascatella, delle rocce e un prato tappezzato di fiori. Il mulino è un po' antico, per questo rappresenta la storia di Gavardo e le sue tradizioni; il mulino infatti serviva per produrre energia per il nostro paese. All'interno c'è un interessante museo che merita una visita.